<Salvatore Ferragamo bilancio 2015
Attività
Il Gruppo Ferragamo è attivo principalmente nella creazione, produzione e vendita di beni di lusso: calzature, abbigliamento, pelletteria ed accessori uomo e donna tutti Made in Italy fatta eccezione per pochissimi prodotti realizzati all’estero per sfruttare eccellenze locali (ad es. gli orologi “Swiss Made”).
I prodotti sono realizzati fino dagli anni ’60 presso una rete altamente selezionata e fidelizzata di laboratori.
Il Gruppo si occupa anche dello sviluppo e della distribuzione di profumi a marchio “Salvatore Ferragamo”, ed “Emanuel Ungaro”, mediante la controllata Ferragamo Parfums.
L’attività del Gruppo comprende inoltre nella gestione di alcuni immobili di proprietà di società del Gruppo
La ripartizione dei ricavi dell’intero esercizio 2014, per tipologia di prodotto è stata la seguente:
| Ricavi per prodotto | 12M 2015 | |
| meur | % | |
| Calzature | 600.8 | 42.0% |
| Pelletteria | 528.8 | 37.0% |
| Abbigliamento | 92.9 | 6.5% |
| Accessori | 95.4 | 6.7% |
| Profumi | 87.7 | 6.1% |
| Licenze e prestazioni | 11.5 | 0.8% |
| Locazioni immobiliari | 12.9 | 0.9% |
| Totale | 1,430.0 | 100.0% |
Per una spiegazione degli indicatori di bilancio (MOL, EBITDA, EBIT, PFN ecc.) si prega di fare riferimento alla legenda nel menu in alto a sinistra)
Il modello organizzativo adottato dal Gruppo affida il processo produttivo interamente a manodopera specializzata presso laboratori esterni (lavoranti), pur mantenendo al proprio interno la gestione e l organizzazione delle fasi di maggior rilievo della catena del valore.
Al 30 settembre 2015 a rete distributiva del Gruppo era costituita da:
- il canale distributivo Retail del Gruppo Salvatore Ferragamo; 384 punti vendita diretti (DOS), e
- il canale Wholesale e Travel Retail: 265 punti vendita monomarca operati da terzi (TPOS), nonché sulla presenza nei principali Department Store e Specialty Storemultimarca di alto livello.
Le vendite wholesale si rivolgono principalmente ad operatori al dettaglio e marginalmente a distributori.
La clientela wholesale è costituita da:
- franchisee, che garantiscono il presidio di mercati non ancora sufficientemente ampi o sviluppati per giustificare una presenza diretta al dettaglio quali ad esempio alcune aree della Repubblica Popolare Cinese;
- punti vendita aperti all’interno di aeroporti (travel retail/duty free);
- operatori specifici del settore profumeria;
- department stores e
- dettaglianti specializzati di fascia alta, al fine di costituire un complemento nei Paesi in cui il Gruppo è presente con una propria catena di negozi diretti; di particolare rilievo l attività negli Stati Uniti.
Al 30 settembre 2015 la catena dei punti vendita diretti (DOS) registra un incremento netto di 11 unità rispetto alla situazione al 31 dicembre 2014, mentre rispetto al 30 settembre 2014 si evidenzia un incremento netto del numero dei DOS pari a 22 punti vendita.
Alla fine del periodo i negozi monomarca (DOS e TPOS) erano così dislocati:
| Negozi monomarca | 12M 2015 | |
| n | % | |
| Europa | 162 | 24.5% |
| Nord America | 103 | 15.6% |
| Giappone | 80 | 12.1% |
| Asia Pacifico | 254 | 38.4% |
| Centro e Sud America | 63 | 9.5% |
| Totale | 662 | 100.0% |
La ripartizione del fatturato del periodo per ciascun canale di distribuzione nel periodo in esame è indicata di seguito:
| Ricavi per canale distributivo | 12M 2015 | |
| meur | % | |
| Retail | 892.0 | 62.4% |
| Wholesale | 513.6 | 35.9% |
| Licenze e prestazioni | 11.5 | 0.8% |
| Locazioni immobiliari | 12.9 | 0.9% |
| Totale | 1,430.0 | 100.0% |
Da un punto di vista geografico, la ripartizione del fatturato nel periodo considerato è stata:
| Ricavi per area geografica | 12M 2015 | |
| meur | % | |
| Europa | 380.6 | 26.6% |
| Nord America | 333.8 | 23.3% |
| Giappone | 127.3 | 8.9% |
| Asia Pacifico | 515.9 | 36.1% |
| Centro e Sud America | 72.4 | 5.1% |
| Totale | 1,430.0 | 100.0% |
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Strategia
Fattori distintivi caratterizzanti il Gruppo
I principali fattori chiave di successo che hanno consentito lo sviluppo e il consolidarsi del proprio posizionamento competitivo possono essere cosi sintetizzati:
- storicità del marchio;
- associazione del marchio a eleganza, qualità artigianale, creatività ed innovazione;
- notorietà mondiale del marchio (c.d. global );
- continua ricerca della qualità declinata su un offerta completa di prodotti;
- rete distributiva consolidata, estesa e diversificata su differenti canali.
La strategia del Gruppo ha come obiettivo il rafforzamento della propria posizione competitiva tra i leader nel mercato mondiale del lusso, facendo leva sulla propria creatività, glamour, eccellenza artigianale italiana, heritage nel settore calzature e accessori, al fine di creare valore per gli azionisti attraverso una crescita sostenibile e profittevole. Le principali linee guida possono essere così sintetizzate:
- consolidamento del proprio posizionamento nel mercato del lusso, rafforzando il contenuto di eleganza classica e con uno stile contemporaneo e al passo coi tempi
- espansione della struttura distributiva nei mercati emergenti ed ottimizzazione della di vendita e a livello globale attraverso:
- ulteriore espansione della presenza commerciale nei Paesi emergenti, soprattutto in Asia Pacifico e Sud America;
- miglioramento della performance del canale retail, da conseguirsi tramite una più efficace gestione delle categorie di prodotto all’interno dei negozi, la realizzazione di punti vendita di maggiori dimensioni, l apertura di negozi dedicati esclusivamente ai prodotti uomo o donna nonché, soprattutto nei mercati storici del lusso, il rinnovamento della loro immagine;
- costante presidio del canale wholesale, consolidando la propria presenza nei department stores di maggior prestigio nei mercati storici del lusso e continuando a sfruttare tale canale per la penetrazione dei Paesi emergenti; particolare importanza viene anche attribuita al segmento del travel;
- sviluppo del canale dell e-commerce
- ottimizzazione della struttura dell offerta e della composizione delle collezioni: il Gruppo ritiene di poter conseguire un incremento dei volumi di vendita e della marginalità operativa intervenendo anche sulla struttura dell offerta e sulla composizione delle collezioni:
- modernizzazione continua della struttura organizzativa per permettere al Gruppo di raggiungere i propri obiettivi di operativa
Analisi dei ricavi
L’andamento dei ricavi consolidati del periodo è il seguente;
| Ricavi per prodotto | 12M 2015 | 12M 2014 | Variazione | |||||
| meur | % | meur | % | meur | % | |||
| Calzature | 600.8 | 42.0% | 568.4 | 42.7% | 32.4 | 5.7% | ||
| Pelletteria | 528.8 | 37.0% | 471.6 | 35.4% | 57.2 | 12.1% | ||
| Abbigliamento | 92.9 | 6.5% | 97.2 | 7.3% | -4.3 | -4.4% | ||
| Accessori | 95.4 | 6.7% | 90.1 | 6.8% | 5.3 | 5.9% | ||
| Profumi | 87.7 | 6.1% | 84.2 | 6.3% | 3.5 | 4.2% | ||
| Licenze e prestazioni | 11.5 | 0.8% | 9.4 | 0.7% | 2.1 | 22.3% | ||
| Locazioni immobiliari | 12.9 | 0.9% | 10.9 | 0.8% | 2.0 | 18.3% | ||
| Totale | 1,430.0 | 100.0% | 1,331.8 | 100.0% | 98.2 | 7.4% | ||
Nel periodo l Gruppo ha realizzato ricavi consolidati in incremento del 7,4% a tassi di cambio correnti (+9,0%nel solo quarto trimestre 2015),. A cambi costanti la crescita dei Ricavi è stata pari a 1,4%(+2,2%nel solo quarto trimestre 2015).
Da un punto di vista geografico i ricavi sono stati così originati:
| Ricavi per area geografica | 12M 2015 | 12M 2014 | Variazione | |||||
| meur | % | meur | % | meur | % | |||
| Europa | 380.6 | 26.6% | 354.8 | 26.6% | 25.8 | 7.3% | ||
| Nord America | 333.8 | 23.3% | 304.8 | 22.9% | 29.0 | 9.5% | ||
| Giappone | 127.3 | 8.9% | 111.5 | 8.4% | 15.8 | 14.2% | ||
| Asia Pacifico | 515.9 | 36.1% | 496.0 | 37.2% | 19.9 | 4.0% | ||
| Centro e Sud America | 72.4 | 5.1% | 64.7 | 4.9% | 7.7 | 11.9% | ||
| Totale | 1,430.0 | 100.0% | 1,331.8 | 100.0% | 98.2 | 7.4% | ||
L‘area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di Ricavi per il Gruppo, con un fatturato in crescita del 4%. Nel solo quarto trimestre 2015 la crescita è stata di oltre 8%, nonostante la difficile base di confronto (+11%nel 4Q 2014) ed il deterioramento del business a Hong Kong. I negozi diretti in Cina hanno registrato nei dodici mesi dell’esercizio 2015 una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo del 2014, con un incremento nel quarto trimestre del 10%(+1%a cambi costanti). Il trend è in miglioramento rispetto al terzo trimestre 2015 (-3%a cambi correnti e -7% a cambi costanti), nonostante i Ricavi nel 4Q 2014 fossero già in crescita del 23%a cambi costanti.
L area Europa ha registrato nel corso del 2015 una crescita dei Ricavi del 7%. Nel solo quarto trimestre, nonostante i drammatici eventi di Parigi, l’incremento è stato del 9%(+14%nel 4Q 2014 rispetto all’analogo periodo del 2013).
L’area del Nord America, penalizzata dalla diminuzione dei flussi turistici negli Stati Uniti, ha registrato nell’esercizio 2015 un incremento del 9%(-2%a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 8% nel solo quarto trimestre 2015 (-3% a cambi costanti).
Il mercato giapponese ha mostrato un incremento pari al 14%(+18%nel solo quarto trimestre 2015), grazie anche al notevole afflusso di viaggiatori cinesi nell’area. A cambi costanti la crescita è stata del 15%per l intero esercizio 2015 e del 13%nel quarto trimestre.
L’area del Centro e Sud America ha visto, grazie soprattutto al buon andamento delle vendite in Messico, una crescita pari al 12%nel corso dei dodici mesi del 2015 (+4%nel solo quarto trimestre). A cambi costanti la crescita è stata pari al 9% per l intero esercizio 2015 e al 5%nel quarto trimestre.
Il contributo di ciascun canale distributivo è indicato nella tabella sottostante;
| Ricavi per canale distributivo | 12M 2015 | 12M 2014 | Variazione | |||||
| meur | % | meur | % | meur | % | |||
| Retail | 892.0 | 62.4% | 833.1 | 62.6% | 58.9 | 7.1% | ||
| Wholesale | 513.6 | 35.9% | 478.4 | 35.9% | 35.2 | 7.4% | ||
| Licenze e prestazioni | 11.5 | 0.8% | 9.4 | 0.7% | 2.1 | 22.3% | ||
| Locazioni immobiliari | 12.9 | 0.9% | 10.9 | 0.8% | 2.0 | 18.3% | ||
| Totale | 1,430.0 | 100.0% | 1,331.8 | 100.0% | 98.2 | 7.4% | ||
Analisi della redditività
L’andamento del conto economico consolidato del periodo è sintetizzato nel seguente prospetto:
| Conto economico | 12M 2015 | 12M 2014 | Variazione | ||||||
| meur | % | meur | % | meur | % | ||||
| Ricavi | 1,430.0 | 100.0% | 1,331.8 | 100.0% | 98.2 | 7.4% | |||
| Costo del venduto | -481.9 | -33.7% | -483.4 | -36.3% | 1.5 | -0.3% | |||
| Margine operativo lordo | 948.1 | 66.3% | 848.4 | 63.7% | 99.7 | 11.8% | |||
| Costi stile, sviluppo prodotto e logistica | -43.8 | -3.1% | -43.5 | -3.3% | -0.3 | 0.7% | |||
| Costi di vendita e distribuzione | -455.5 | -31.9% | -388.3 | -29.2% | -67.2 | 17.3% | |||
| Costi di comunicazione e marketing | -72.5 | -5.1% | -68.0 | -5.1% | -4.5 | 6.6% | |||
| Costi generali e amministrativi | -109.2 | -7.6% | -97.6 | -7.3% | -11.6 | 11.9% | |||
| Altri costi / proventi | -2.5 | -0.2% | -5.6 | -0.4% | 3.1 | -55.4% | |||
| EBIT | 264.6 | 18.5% | 245.4 | 18.4% | 19.2 | 7.8% | |||
| Gestione finanziaria | -13.3 | -0.9% | -7.4 | -0.6% | -5.9 | 79.7% | |||
| Imposte sul reddito | -76.9 | -5.4% | -74.5 | -5.6% | -2.4 | 3.2% | |||
| Utile netto | 174.4 | 12.2% | 163.5 | 12.3% | 10.9 | 6.7% | |||
Alternativamente il conto economico può essere così riclassificato:
| Conto economico | 12M 2015 | 12M 2014 | Variazione | ||||||
| meur | % | meur | % | meur | % | ||||
| Ricavi | 1,430.0 | 100.0% | 1,331.8 | 100.0% | 98.2 | 7.4% | |||
| Costi operativi | -1,105.7 | -77.3% | -1,038.9 | -78.0% | -66.8 | 6.4% | |||
| EBITDA | 324.3 | 22.7% | 292.9 | 22.0% | 31.4 | 10.7% | |||
| Ammortamenti | -59.7 | -4.2% | -47.5 | -3.6% | -12.2 | 25.7% | |||
| EBIT | 264.6 | 18.5% | 245.4 | 18.4% | 19.2 | 7.8% | |||
| Gestione finanziaria e fiscale | -90.2 | -6.3% | -81.9 | -6.1% | -8.3 | 10.1% | |||
| Utile netto | 174.4 | 12.2% | 163.5 | 12.3% | 10.9 | 6.7% | |||
A cambi costanti i costi operativi hanno registrato un incremento del 5%.
Struttura finanziaria
Lo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2015 può essere così rappresentato:
| ATTIVO | meur | % | PASSIVO | meur | % | |
| Totale immobilizzazioni | 409.4 | 36.4% | Fondi permanenti | 711.0 | 63.3% | |
| Mezzi propri | 608.7 | 54.2% | ||||
| Passività non correnti | 102.3 | 9.1% | ||||
| Attivi correnti e finanziari | 714.4 | 63.6% | Passività a breve | 412.8 | 36.7% | |
| Totale Attivo | 1,123.8 | 100.0% | Totale passività | 1,123.8 | 100.0% |
Analogamente al 31 dicembre 2014 lo stato patrimoniale era così composto:
| ATTIVO | meur | % | PASSIVO | meur | % | |
| Totale immobilizzazioni | 365.0 | 36.5% | Fondi permanenti | 601.1 | 60.1% | |
| Mezzi propri | 508.2 | 50.9% | ||||
| Passività non correnti | 92.9 | 9.3% | ||||
| Attivi correnti e finanziari | 634.4 | 63.5% | Passività a breve | 398.3 | 39.9% | |
| Totale Attivo | 999.4 | 100.0% | Totale passività | 999.4 | 100.0% |
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2015 era pari a meur 10 (meur 49 al 31 dicembre 2014),
Outlook
La crescita economica mondiale si è attestata nel 2015 su valori intorno al 3,0%, con un ritmo moderato e andamenti disomogenei: il quadro macroeconomico è stato dominato dal rallentamento della Cina, la cui ricaduta sull’attività delle aree emergenti, ha ingenerato forte volatilità sui mercati finanziari e valutari. Il continuo indebolimento del prezzo delle materie prime ha cessato di essere considerato unicamente come un minore costo e viene ora paventato come un fattore di rischio per l’economia mondiale. Nei paesi avanzati prosegue l’incremento dell’attività, ma il tasso di sviluppo globale sta perdendo forza. Le molteplici tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, e il pericolo terrorismo, generano un’ulteriore causa di instabilità che si ripercuote negativamente sul clima di fiducia e contribuisce a frenare la ripresa dei consumi a livello globale. Questi temi aperti, unitamente agli effetti per le economie emergenti del percorso di normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti, condizionano le prospettive per l’economia globale nel 2016. La produzione dei paesi avanzati continuerà a essere alimentata dalla domanda interna, ma è incerto se verrà accompagnata da una significativa accelerazione degli investimenti. A fronte di un tasso di espansione globale stimato del 3,3%, gli Stati Uniti dovrebbero crescere del 2,6%, i paesi dell’area Euro consolidare la ripresa, con proiezioni invariate al 1,7%, il Giappone crescere in maniera modesta intorno al 1,2%, i paesi emergenti complessivamente intorno al 4,2%, con un rallentamento del tasso di sviluppo rispetto alle precedenti previsioni; il minore sostegno di questi ultimi al commercio internazionale si riflette nel rischio di esposizione all’export per vari settori industriali, non ultimo quello dei beni di lusso.
Il persistere di condizioni cicliche disomogenee comporta un crescente disallineamento delle politiche monetarie, più espansive in Giappone e nell’area Euro, in corso di normalizzazione negli Stati Uniti. In dicembre la Federal Reserve americana ha operato il primo rialzo dei tassi dal 2006, dopo avere assunto un atteggiamento prudente e avere lungamente preparato il mercato in considerazione delle condizioni economiche interne ed esterne. In ogni caso le banche centrali rimangono proiettate a mantenere condizioni di liquidità accomodanti e tassi di interessi bassi, continuando a fornire liquidità abbondante al sistema economico e a proseguire nell’allentamento monetario, salvo alcune eccezioni come il Brasile, alle prese con una forte svalutazione della propria moneta.
Negli Stati Uniti la domanda domestica privata, spinta soprattutto dai consumi e favorita dal continuo miglioramento del mercato del lavoro, continua a rappresentare il motore della crescita in essere.
Nell’area Euro la diminuzione delle esportazioni è stata in parte compensata dalla domanda interna. Il programma di acquisto titoli della BCE si sta dimostrando efficace nel sostenere l’attività economica ma le condizioni globali rallentano il ritorno di un’inflazione in linea con l’obiettivo di stabilità dei prezzi. In Italia il 2015 è stato l’anno di inversione del ciclo: dopo una lunga recessione, l’attività economica è tornata a crescere dello 0,7% e si stima un’accelerazione al 1,5% nel 2016.
L’economia giapponese, dopo la contrazione del secondo trimestre, è tornata su un sentiero di moderata espansione. Le previsioni per il 2016 incorporano una ripresa della domanda privata interna, sostenuta dalla politica fiscale e da riforme strutturali riguardanti mercato del lavoro, liberalizzazioni, burocrazia.
Nelle principali economie emergenti, particolarmente vulnerabili alle ricadute del ciclo economico cinese, il quadro congiunturale rimane complessivamente debole, con andamenti differenziati tra aree e paesi: all’acuirsi della recessione in Brasile, si contrappone l’evoluzione positiva della situazione economica in India e l’attenuarsi della caduta del prodotto in Russia. In Cina le previsioni di crescita per il 2016 si attestano intorno al 6,3%. Nel gennaio 2016, come già a fine agosto 2015, i tassi di attività manifatturiera inferiori alle attese hanno riacceso i timori di un significativo rallentamento della seconda economia del mondo generando fortissimi realizzi sulla Borsa di Shanghai e grandi turbolenze sui mercati azionari mondiali con perdite di valore significative. Il settore del lusso, dopo una significativa crescita nel 2015 favorita anche dall’indebolimento dell’Euro, dovrebbe avere una dinamica più contenuta nel corso del 2016. E’ probabile che la forte volatilità dei mercati, già vista negli ultimi trimestri del 2015, continuerà ancora a presentarsi nel 2016; il rallentamento dell’economia cinese, area di forte rilevanza per il mercato dei beni di lusso e le tensioni socio-geopolitiche potrebbero penalizzare la crescita del settore.
Fattori sensibili / di rischio
Il Gruppo indica e raggruppa i fattori che possono incidere sui risultati consolidati nelle seguenti categorie:
Aspetti di mercato e strategici
- mutamenti sociali, economici e politici
- tutela del patrimonio da eventi naturali o dolosi che possono avere ripercussioni sul business
- capacità nella implementazione e nella realizzazione delle strategie
- mantenimento dei rapporti commerciali in essere, sviluppo nuovi rapporti commerciali e rispetto, da parte dei punti vendita gestiti in via indiretta, di una politica commerciale in linea con l immagine del marchio
- immagine e reputazione del brand
Rischi operativi
- tutela dei diritti di proprietà intellettuale e di mercato parallelo
- evoluzione normativa e al rispetto dei requisiti di identificazione del made in Italy
- dipendenza da fornitori chiave in ambito produttivo
- adeguatezza del modello di governo delle società controllate e ad una evoluzione organizzativa coerente al crescente sviluppo del Gruppo
- dipendenza da figure chiave
Rischi finanziari
- andamento dei tassi di cambio
- rischio di credito
- rischio dei tassi di interesse
- disponibilità / fabbisogno di mezzi finanziari
compliance
- rispettò dei regimi fiscali nei vari Paesi in cui il Gruppo opera
- rispetto di norme e regolamenti nei vari Paesi in cui il Gruppo opera


